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Immagine del redattoreThomas Raimondi

Le più belle copertine (tra quelle che ho avuto sbatti di selezionare) del 2020!



Sfogliando le numerosissime classifiche musicali di fine anno ho notato che praticamente nessuna rivista cartacea o sito web ha dedicato (ma direi "dedica") la benchè minima attenzione alla parte visual, cioè quella del packaging finale, ovvero la confezione che attraverso la sua progettazione e veste grafica fornisce un'identità visiva ad un suono, collocando note e parole all'interno di un mondo con peculiari caratteristiche.


Le band stesse e le etichette discografiche sembrano sottovalutare e in qualche modo non dare il giusto merito agli addetti ai lavori, tant'è che è stato davvero molto difficile rintracciare tutti i creatori/artisti di tali progetti grafici, in alcuni casi non riuscendoci affatto.


Purtoppo anche questa mia raccolta non sarà così approfondita come vorrei, in primis per la mancanza del materiale fisico vero e proprio (a mia disposizione) da poter analizzare e secondariamente per la difficoltà, come dicevo, di reperire anche online (come alternativa) link, mockup o preview che potessero illustrarmi e aiutare a capire in maniera più esaustiva i progetti in questione. Terzo ma non ultimo punto il tempo.


Mi limiterò quindi ad elencare e commentare qui sotto unicamente le copertine (frontali) ufficiali, cercando di scovare reference, rimandi o interpretazioni interessanti, tralasciando ahimè tutto l'aspetto tridimensionale nella sua stratificazione.


La selezione (32) è molto personale e tiene certamente conto della componente audio al suo interno, anche se non in maniera così estrema da escludere o scegliere una cover piuttosto che un'altra.


L'ordine delle copertine non è di preferenza ma totally casuale.

Detto questo, cominciamo:


Playboi Carti - Whole Outta Red (Jung "Art Dealer" Chung)


Omaggio alla famosa fanzine underground Slash! La grafica essenziale, con pochi colori rimanda all'estetica d.i.y. di fine anni '70 -'80 facendo da trait d'union tra musica punk e trap (new punk).

L'utilizzo della palette rosso, bianco e nero non possono che richiamare alla memoria i primi lavori di Obey e The White Stripes.



Code Orange - Underneath (Setta Studio + Q Studios inc)


Un doppio team di lavoro dietro la parte visiva di questo album. Personaggi (3d?) mostruosi con maschere in latex e scarnificazioni facciali abitano un mondo glaciale e orrorifico.

Il mix predominante di colori freddi e neutri (blu, azzurro,bianco, grigio, nero) rimanda ai suoni taglienti della band metal così come l'ambientazione sinistra sembra essere la perfetta location per una colonna sonora urlata.



Soccer Mommy - Color Theory (Lordess Foudre)


Tron + Comomdore 64 + manga giapponesi. Fusion Pop!



Magik Markers - 2020 (Mi spiace ma non ho trovato il credit per l'autore dell'artwork!)


I tre componenti della band vengono caricaturati (digitalmente?) in una bizzara situazione che ricorda nella forma gli impressionisti e i pointilisti francesi. La "ricchezza" in termini di colori e vita che siamo soliti attribuire ai boschi (sfondo) sembra essere metafora della richezza di suoni (chitarre+batteria) che avvolge l'ascoltatore in questo jamming art-noise.



Soakie - S/T (Ian Teeple)


Effetto fotocopiato su carta millimetrata. Un pagliaccio assorto in una tutina animalier e guanti borchiati tiene in braccio un pelouches (panda).

L'immagine infantile, intima e fragile si contrappone alla sonorita hardcore-punk dell'album risultando estremamente spiazzante.



Arca - Kick i (Carlota Guerrero, Carlos Sáez e Arca)


Cyber, post apocalittico, tekno, mutante androgino, nonbinary. Mad Max, Neon Genesis Evangelion, Paprika, Wolverine, Mechanical Animals, droni....



Lyra Pramuk - Fountain (Donna Huanca)


Come artista performativa Lyra Pramuck ha collaborato assiduamente con l'artista Donna Huanca. La copertina riprende in tutto e per tutto l'immaginario delle installazioni.

Nel packaging vediamo anche elementi medievali (nella custodia interna) e un adesivo rosa con stampato il titolo dell'album usando una font liberty contemporanea; il binomio rimanda immediatamente alla dicitura del genere musicale "new folk" della cantante.



The Mountain Goats - Getting into Knives (Daniel Murphy)


Photoshoppata di coltelli e pugnali storici in forte contrasto con lo sfondo nero.

Immaginario folk europeo per un suono rock country folk abbastanza classico.




Sufjan Stevens - The Ascension (Sufjan Stevens)


La copertina ipercolorata su griglia geometrica disegnata dallo stesso Sufjan dà l'idea di essere direttamente collegata al titolo scelto per l'album: The Ascension.

Figure triangolari con la punta rivolta verso l'alto sembrano puntare ad un cerchio/occhio/nucleo in una simil ascesa appunto.

Una sorta di mandala simmetrico non del tutto completato.



Poppy - I Disagree (Jesse Draxler)


Foto in scala di grigi di una giovane ragazza in primo piano. Il fondo nero che le contorna testa e spalle la isola e colloca in un limbo "senza tempo" tipico delle statue. La sensazione è poi accentuata dalla grana (noise) che infonde alla pelle un effetto materico (gesso, pietra..) tipico appunto delle sculture. L'uso cromatico radicale ci rimanda invece ad una ambientazione lugubre come può essere quella di un cimitero in notturna.

Il collare d'argento a spuntoni e le inchiostrate sulla foto che simulano un trucco tipico dell'immaginario metal (Kiss, Mayhem..) infondono alla protagonista l'aria da adepta di un culto pagano segreto.



Roisin Murphy - Roisin Machine (Bráulio Amado)


Un collage analogico (simulato?) che amalgama glam/disco anni '80 (foto) a minimalismo cromatico (rosso, blu sfondo + bianco, nero scritte). Il risultato è una manifesto tra Kyle Minogue, Blondie e Broadway che infonde all'osservatore una sensazione di composta festosità.

Probabilmente l'uso associato di colori primari rosso (sangue, amore..) e blu (mare, formalità..) toglie spensieratezza e vivacità ad un album che invece si pone proprio in questi termini.



Boldy James & The Alchemist - The Price Of Tea In China (Kei Imazu)


L' immagine di copertina è un quadro intitolato Black Eyes dell'artista Kei Imazu. Ogni analisi più approfondita è da rimandare a data da destinarsi. (Sorry!)



Shabazz Palaces - The Don of Diamond Dreams (Mi spiace ma non ho trovato il credit per l'autore dell'artwork!)


Elementi etnici e iconografici ci rimandano a radici desertiche ancestrali (Egizi, Delta del Nilo). Così come la palette di colori intensa e contrastante richiama un generalizzato immaginario del continente africano.



Clap! Clap! - Liquid Portraits (RUFFMERCY)


Volto umano composto da macchie di colore (collage?) che sembrano essersi unite per caso in una composizione momentanea quanto fluttuante.

Un cortocircuito tra Tomer Hanuka e 108.



Grimes - Miss Anthropocene (GMUNK, Popovy Sisters)


E' tutto spiegato ai link!



Kanye West - Nah Nah Nah (Wes Lang)


Morti viventi + neon bandiera giapponese/ luna piena+stato allucinatorio (fucsia).



Oneohtrix Point Never - Oneohtrix Point Never Magic (Robert Beatty)


Il ritmo concentrico e ipnotico di una griglia geometrica è spezzato da uno slimer cromato irridescente.

E' come se un flusso ripetitivo e schemativo (musica elettronica) fosse in qualche modo contaminato da una presenza "aliena"(uomo?). La composizione finale sembra però essere più guidata da una cifra stilistica dell' artista visivo (vedi Tame Impala - Currents) che avere una vera e propria relazione sinestetica con la musica se non in maniera molto generale.




A.G. Cook - Apple (Timothy Luke)


Digital painting! Apple + tribali estrusi. Se il logo del Mac venisse disegnato da un pittore rinascimentale digitale.

La copertina ricorda in qualche modo la precedente e a rimarcare il nesso all'interno dell'album Apple è presente una cover della canzone Animals di Oneothrix Point Never fatta dal nostro A.G. Cook.




Anna Von Hausswolff - All Thoughts Fly (Gianluca Grasselli cover photo, Tina Damgaard layout, design)


L'artista è ritratta sulla soglia della grotta antropomorfa del Parco dei Mostri di Bomarzo. L'album è pensato come colonna sonora da ascoltare durante la sua visita. Il duotone neutro dell'immagine associato al primo piano sulla bocca spalancata sembrano suggerire l'ingresso al suo interno per cominciare il viaggio in questo regno mitico senza tempo.



Nicolas Jaar - Cenizas (Mi spiace ma non ho trovato il credit per l'autore dell'artwork!)


Una sola linea chiusa forma due volti che si baciano. Tra illusione ottica e minimalismo figurativo.



Bladee - 333 (Claire Barrow)


L'immagine è un disegno dell'artista Claire Barrow. Un mondo psichedelico e ipercolorato popolato da esserini strampalati. Al centro una sorta di fata sembra illuminare il protagonista che guarda l'intera scena dandoci le spalle (Caspar David Friedrich - Viandante davanti a un mare di nebbia) mentre gli altri personaggi, quasi venuti in pellegrinaggio ad assistere all'evento, circondano i due attori principali.

Ci si può perdere a scovare le reference che sono tantissime, partendo da Bambi della Disney ai Mini Pony, passando per Alice nel Paese delle Meraviglie fino a La Sirenetta..e così via..

L'immaginario naif e coatico diventa metafora dei sentimenti traballanti e confusi espressi dall'artista nei testi dell'album.



100 Gecs - 1000 Gecs And The Tree Of Clues (Dario Alva)


Un bad trip digitale da funghi allucinogeni andati a male. Un caos visivo fatto di oggetti e personaggi malefici, simbologie e tridimensionalità marcate che ci rimandano in tutto e per tutto alle sonorità sincopate e nervose della band.

Una copertina che è un manifesto propositivo e un avviso di "attenzione maneggiare con cura" per l'ascoltatore.



Still House Plants - Fast Edit (Typeface by Still House Plants, layout by Maja Larrson)


Lettering street punk + computer, frullati.




Zack Villere - Cardboard City (Zack Villere)


Nostalgia anni '90 + gif + tumblr



Micko & The Mellotronics - 1/2 Dove - 1/2 Pigeon (Mi spiace ma non ho trovato il credit per l'autore dell'artwork!)


Elvis piccionizzato! Lol!



Dua Saleh - Rosetta (Braden Lee)




Teyana Taylor - The Album (Mi spiace ma non ho trovato il credit per l'autore dell'artwork!)


I tagli perpendicolari, le linee dritte così come l'acconciatuta squadrata sono un chiaro omaggio a Grace Jones e alle sue famossime quanto iconiche copertine (1, 2, 3, 4) degli anni '80.

I gioielli d'oro spessi fanno pensare ad una rivisitazione in chiave teckno industriale delle decorazioni tribali di popolazioni come i Turkana o le donne giraffa thailandesi.



la "Risata Difficile" del titolo è composta da gocce d'acqua/ lacrime in primo piano che coprono parzialmente un fiore aerografato sullo sfondo.

Il volto che si viene a formare è strano quanto buffo e la sua stranezza è accentuata dall'accostamento audace di due colori complementari pieni (arancione e azzurro).



Lady Gaga - Stupid Love (Bryan Rivera and Travis Brothers)


Grafica fantasy anni '80 + disco house + Pimp my Ride.

L'amore è una trappola che si nasconde dietro alla passione (rosso, fucsia) pronta a mordere labbra ingenue (stupid) di giovani amanti.



Benee - Hey U X (Terry Hoff)


Lavoro coloratissimo di art brut-post graffiti su livelli ritagliati.



No Home - Fucking Hell (Mi spiace ma non ho trovato il credit per l'autore dell'artwork!)


Un ritratto in formato fototessera occupa il centro dell'immagine. E' scontornato malamente, e associato alle carte in fiamme in secondo piano, da l'idea che anch'esso stia per prendere fuoco da un momento all'altro.

Il tutto abbinato al titolo sembra suggerirci la visione pessimistica dell'artista al quale sembra di vivere in un inferno.

Photoshop at its best.



Tim Heidecker - Fear of Death (Robert Beatty)


Effetto aerografo per un disegno in stile naif che mischia elementi naturali armonici (agnello, aquila, colline, sole, gradiente caldo, montagne ondulate...) con elementi umani di rottura (coppia di amanti, cimitero, gru, albero spezzato..).

Il positivo della natura sembra essere spezzato dall'arrivo dell'uomo che, con l'uso della ragione, immette nella vita la consapevolezza della morte con la sua inevitabile paura.

Il tutto però sembra convivere in qualche modo e il tempo passare inesorabile senza prestare attenzione (geroglifico).

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